Francesco ricevette le Stimmate al santuario de La Verna, che divenne meta di un pellegrinaggio sempre più crescente. Di Sara Trapani
Da sempre siamo abituati a vedere il Presepe nelle nostre case e chiese, per molti di noi è legato agli intimi ricordi dell’infanzia. Ci ha aiutato a rivivere, un po’ giocando, quanto accaduto a Betlemme, ad immaginare le scene e ad immaginarsi coinvolti nella storia.
Ma chi è stato l’ideatore di tutto questo? Correva l’anno 1223, Francesco era tornato dal suo viaggio a Betlemme e dopo aver ottenuto l’autorizzazione di Papa Onorio III scelse l’umile paese montano di Greccio per rievocare l’evento misterioso della nascita di Gesù.
La somiglianza dei luoghi con quanto Francesco aveva visto in Palestina lo portò a realizzare un evento che ancora oggi segna la nostra storia. Arrivato a Greccio, Francesco convoca l’intero paese e organizza un “presepe vivente” costruendo una mangiatoia in una caverna nel bosco, dove portò un asino e un bue, in un quadro di povertà e semplicità. Proprio all’interno della caverna tenne la sua famosa predica di Natale, sfruttando l’occasione per descrivere la Natività a tutti coloro che non sapevano leggere.
L’intento di Francesco fu quello di mostrare a tutti, in particolare ai più poveri, la riproduzione pura e semplice della nascita del figlio di Dio. L’atmosfera della Notte Santa, così ricreata, incantò e commosse tutti. Da quel momento in poi l’usanza di rappresentare la nascita di Gesù, dal vivo o con delle statue, si diffuse in Italia e nel mondo, diventando oggi una tradizione ormai consolidata.
Per i suoi numerosi e lunghi periodi di preghiera e penitenza, Francesco si recava al santuario de La Verna, luogo in cui, il 17 settembre 1224, ricevette le Stimmate. A seguito di questo miracoloso evento La Verna divenne meta di un pellegrinaggio sempre più crescente, divenendo così una realtà fortemente affermata nell’ambito del turismo religioso.
Già prima del Natale di Greccio, Francesco, a La Verna, aveva espresso il desiderio di rievocare la scena della natività. Infatti, presso il santuario, sopra l’ingresso del Corridoio delle Stimmate affrescato con alcuni episodi della vita del frate, è presente una rappresentazione del presepe realizzata da Baccio Maria Bacci.
Il paese di Chiusi della Verna è parte dei comuni aderenti al Parco Letterario Emma Perodi e Le Foreste Casentinesi, dedicato alla scrittrice, la quale ambientò in questi luoghi due novelle del suo capolavoro “Le novelle della nonna”: Il cero umano e Il teschio di Amalziabene.
“Quando il beato San Francesco morì, lasciò fra i suoi frati un certo Amalziabene, un mezzo santo anche lui, il quale, se non parlava ai pesci e agli uccelli e non domava le fiere come il poverello di Assisi, aveva però un cuore d’oro e si sentiva morire quando incontrava dei bisognosi e non li poteva aiutare.” (da “Il teschio di Amalziabene”)
Immagine di copertina, presepe nella Basilica della Verna, di Alberta Piroci Branciaroli,