EMMA PERODI
Nacque a Cerreto Guidi (FI) il 31 gennaio 1850.
Notizie sulla sua famiglia sono desumibili dal romanzo autobiografico Diciotto mesi in convento.
Romanzo educativo (Milano 1892), nel quale si trova nominata «la villa di Cerreto» di proprietà della famiglia, presto abbandonata per i frequenti trasferimenti di lavoro del padre.
La madre, che si firmava Adele, apparteneva a un’antica famiglia imparentata con i nobili Niccolini. Emma crebbe nell’ambiente agiato della borghesia fiorentina e si formò a Pisa e a Berlino, dove poté acquisire una cultura linguistica che le permise di lavorare, a partire dal 1888, come traduttrice dal tedesco, dall’inglese, oltre che dal francese.
Come giornalista iniziò sulle pagine della Gazzetta d’Italia, per la cui Biblioteca apparve anche il suo primo romanzo, Il cavalier Puccini (Firenze 1877). Tre anni dopo per il quindicinale Cornelia, rivista letteraria, educativa, dedicata principalmente agli interessi morali e materiali delle donne italiane, Emma si volse alla causa femminile.
Trasferitasi a Roma, collaborò al Fanfulla della domenica e iniziò a dedicarsi alla letteratura per l’infanzia. Al 1881 risalgono infatti i suoi primi contributi per il Giornale per i bambini, fondato a Roma da Ferdinando Martini e da lei diretto dal 1883, dopo Carlo Collodi. Il connubio tra la letteratura dell’infanzia e l’antropologia divenne poi centrale nell’opera alla quale più è legata la fama della scrittrice: le Novelle della Nonna, pubblicate in cinque volumi fra il 1892 e il 1893 dall’editore Edoardo Perino.
Alla morte di quest’ultimo la Perodi decise di trasferirsi a Palermo, chiamata dall’editore Salvatore Biondo. Mantenne sempre i legami con la Toscana grazie ai rapporti con Salani, con il quale continuò a pubblicare libri per ragazzi nella Biblioteca Salani illustrata, oltre a opere a tematica siciliana (Il brigante di Ciriminna, Firenze, 1911). L’interesse per la storia e la realtà siciliana è testimoniato anche dall’ampia raccolta Al tempo dei tempi, apparsa sempre per Salani e dedicata alle Fiabe e alle leggende del mare, dei monti e delle città di Sicilia, che lega la scrittrice alle ricerche di Pitrè.
Emma Perodi morì a Palermo il 5 marzo 1918 in seguito a una polmonite.

LA TOSCANA DI EMMA PERODI
La Toscana rappresenta da sempre una fonte inesauribile d’ispirazione: il paesaggio, le tradizioni popolari, il patrimonio storico/artistico, hanno offerto spunti ai novellieri di ogni tempo. Basti ricordare Giovanni Boccaccio e il Decameron, Franco Sacchetti e le Trecentonovelle, Giovanni Gherardi da Prato e il Paradiso degli Alberti, Carlo Lorenzini e Pinocchio, Renato Fucini e Le veglie di Neri.
È in questo fertile ambiente culturale che s’inserisce la produzione di Emma Perodi: la scrittrice toscana mantenne un forte legame affettivo con la sua terra d’origine tanto da pubblicare a Palermo nel 1901 il romanzo I briganti di Cerreto Guidi nel quale i ricordi dell’infanzia si accendono di vivaci colori.
Per motivi legati all’attività lavorativa del padre, la famiglia si trasferisce a Montepulciano dove nel 1854 viene alla luce la sorella Matilde. Dalla fine dell’anno 1857 fino all’inizio del 1870, Emma con la famiglia vive a Pisa, in Lungarno Soderini n.1. Frequenta il Conservatorio di Sant’Anna e a questa esperienza farà riferimento nel romanzo autobiografico “Diciotto mesi in convento”.
Dopo una terribile alluvione dell’Arno a Pisa, la famiglia si trasferisce a Viareggio in via della Luna 102. Il trasferimento a Firenze in via Cavour n.27, sembra legato alle difficoltà economiche della famiglia. Qui Emma ha l’opportunità di frequentare il Gabinetto Vieusseux, di conoscere la moglie del primo ambasciatore statunitense in Italia George Perkins Marsh. Nella residenza dei coniugi Marsh a Firenze, villa Fiorini (Arrivabene, piazza Alberti 1°) incontra artisti e letterati, personalità illustri che fanno parte della comunità angloamericana. Nel 1877 scrive il suo primo romanzo Il cavalier Puccini e inizia la sua collaborazione come giornalista alla Gazzetta d’Italia.
Agli inizi del 1880 si trasferirà a Roma. Non ci sono documenti che attestino la presenza di Emma in Casentino, vallata nella quale ambienta i racconti del suo capolavoro “Le novelle della nonna. Fiabe fantastiche”. Assidua lettrice, potrebbe aver tratto ispirazione dalla “Guida del Casentino” di Carlo Beni , la cui prima edizione risale all’anno 1881.
LA TOSCANA DI EMMA PERODI

IL CAPOLAVORO DI EMMA PERODI: Le novelle della nonna
Nel 1893 a Roma nella collana “Biblioteca fantastica” dell’editore Perino uscirono i cinque volumi delle novelle scritte dalla Perodi, articolate sul doppio registro della vita della famiglia Marcucci, contadini nel podere di Farneta nel Casentino di fine Ottocento e delle quarantacinque novelle, narrate da nonna Regina durante le veglie invernali e le belle serate estive, ambientate tutte, tranne una nel Casentino medievale.
La doppia intitolazione dell’opera svela un’ambiguità di fondo delle novelle: da un lato racconti radicati in un passato medievale verosimile e dall’altro fiabe fantastiche popolate di santi, diavoli, oggetti magici, lupi mannari, streghe, befane e scheletri.
La geografia reale, teatro della vita dei Marcucci contiene però un’altra dimensione, fantastica e soprannaturale, dovuta alla coesistenza del mondo terreno con l’ultraterreno e soprannaturale. La precisione del racconto l’accurata descrizione dei luoghi e della topografia, il richiamo ad eventi storici salienti del Medioevo permettono ad Emma di fruire dei moduli del fantasticare nell’ambito di un processo immaginativo continuo.
Una miriade di riferimenti colti e popolari sapientemente rielaborati dalla penna e dalla fantasia creatrice di Emma: questo è il capolavoro della scrittrice toscana.
Dall’anno della prima pubblicazione ad oggi, varie sono le edizioni nel tempo.





